domenica 31 dicembre 2017

Nuovi aumenti del pedaggio...ci risiamo!

Non ci voleva il genio della lampada per prevedere che a fine anno sarebbero arrivati i nuovi rincari che, nuovamente, come una mannaia, cadono imperterriti sulle teste degli automobilisti.
Rincari pesanti per chi segue il mondo autostradale ogni giorno e per chi, come me, si ritrovai coda per ore alle porte di Milano.
I servizi sono sempre carenti, ma le tariffe aumentano a dismisura.
La tratta della A4 da Bergamo a Milano (con barriera) è improponibile, code di ore a Sesto San Giovanni e Cormano (e adesso la scusa sono i lavori di ampliamento corsie) con un biglietto di pedaggio sempre più caro.
Non era meglio quando i caselli erano alla fine delle rampe di uscita in modo tale da liberare il tragitto diretto dell'autostrada?
Boh, misteri della fede del mondo dei pedaggi.
La BRE.Be.MI è carissima e quasi sempre vuota (Milano Brescia 11 euro e qualcosa contro i 4 e qualcosa della A4), l'autostrada Milano - Aosta è un mutuo, eppure nessuno dei grandi capi si preoccupa del perché i turisti reclamano, per code, per aree di sosta inesistenti e per sporcizia ovunque... 
L'Italia del Miracolo e della ripresa parte anche da questo, non appena, ed è un classico, il mondo rialza la testa un pochettino... ecco la super stangata.
E il carburante? Ho pagato sopra l'euro e ottanta in un distributore sulla A22 (Modena Brennero)... inconcepibile se non da denuncia per il costo alla pompa di benzina...
Vabbè, buon ultimo, tanto si reclama ma va bene così a tutti... anche a chi andrà a comandare perché una volta fatto... indietro non si torna.

giovedì 28 dicembre 2017

Tutti ad attaccare Amazon

Ed eccoci di nuovo, dopo le navi da crociera, dopo i grandi natanti dei super ricchi (che si sono spostati altrove lasciando un vuoto commerciale), dopo le innumerevoli manifestazioni che hanno fatto spostare i colossi commerciali in Paesi più convenienti ecco che si attacca il Colosso dell'E-Commerce Amazon... per i più svariati motivi.

I librai ne risentono per una concorrenza sleale (che non capisco quale sarebbe, forse quella di avere la potenzialità di far conoscere i prodotti nel mondo?), i dipendenti per lavoro troppo usurante e schiavizzazione (mi pare che ci siano i controlli da parte delle strutture competenti e gli stipendi siano in regola con le normative), il Fisco che vuole soldi (non aveva pensato prima di poter permettere a strutture del genere di muoversi sul territorio?) e pseudo scrittori che attaccano per l'ideale supremo della libertà di vendita e di cultura e di (ma vendono poi sulla piattaforma senza dichiarare un fico secco).

Ed eccoci a sparare sul colosso cercando di fermare la sua avanzata interminabile (sempre in attivo con le vendite e col fatturato...)

Ma pensiamoci un secondo... Il colosso Amazon fa quello che tanti senza riuscirci vorrebbero fare; prendere prodotti con super sconto e rivenderli. Già, perché i supermercati (anche quelli di partito non chiedono sconti ai fornitori, vero? Danno i prodotti al pubblico e tutto quello che incassano va ai fornitori? Ma dai... allora vi faccio l'esempio io con i miei prodotti che regolarmente si vendono su Amazon:

1) Il mio libro (perfetto sconosciuto) lo si trova sulla piattaforma a prezzo scontato del 15% (come tutti fanno anche i grossi gruppi in Italia), il problema è che lì si trova.
2) Il mio libro (perfetto sconosciuto) se disponibile sulla piattaforma lo riceve il cliente a casa con mega super velocità... mentre nel resto d'Italia sui canali consueti ... non si trova.
3) La scontistica richiesta per il mio libro (perfetto sconosciuto) è del 51% mentre i consueti canali distributivi e le librerie servite o addirittura i grossi centri commerciali vanno dal 60 al 70%.
4) il 29 del mese il signor "Amazon" paga puntualmente, mentre le librerie... ops altro tasto dolente.

Allora, se tutti questi punti positivi portano il mio libro (perfetto sconosciuto) ad essere acquistato... perché il sistema va contro il colosso delle vendite on line?

Semplice, perché nonostante si dica... il vecchio sistema non deve mollare, ci sono soldi in ballo, finanziamenti pubblici etc... il vecchio sistema, come l'Italia del resto, è basato sulle amicizie, sui posti e sui voti...

Nelle librerie appoggiate ai partiti devi avere la tessera... e la scontistica che ti chiedono per portare un libro i conto vendita supera il 60%...

Nei centri commerciali grossi i colossi delle vendite libri decidono cosa metter fuori (avanzi di magazzino quasi sempre) e chiedono anche il 70%.

E i pagamenti? "Se vuoi 300 gg"... ahahahah allora Amazon è Santo?

Risposta, Ovvio, non paga tasse in Italia e può permettersi di fare ciò che vuole... poi al piccolo fa vedere che è puntuale... (Ma va là, che cazzata!)

Già, perché le associazioni culturali che diventano librerie? Son regolari?
Quelli autoprodotti chevendono nelle fiere e nei mercatini?
Gli svuotacantine che poi ributtano tutto nei mercatini estivi?

Ma dai ragazzi, non scherzate, qui si parla di lavoro, Mille e passa dipendenti più l'indotto, ma meglio distruggerlo perché il semplice venditore sulla spiaggia di libri usati è un buon votante, mentre un colosso estero... non ti darà mai il voto.

Ah, dimenticavo, quanto paga Amazon in Italia per le sue strutture come tasse comunali IMU, pattume etc? Che lavori di compensazione ha fatto?

Forse quando facevano comodo quei soldi tutti lo osannavano, ora, invece che il sistema Amazon da fastidio... eccolo il Diavolo giunto sulla terra santa d'Italia...
Ipocrisia allo stato puro, allora smettetela di auto pubblicarvi e poi vendere su Amazon, stampate il vostro libro e portatolo dalle librerie indipendenti, lo lasciate lì qualche sei mesi e vediamo cosa riuscite ad incassare, sempre che nel frattempo qualcuno non abbia chiuso o trasferito la libreria!

Buona lettura e se volete, comunque, i miei romanzi lo trovate su Amazon e in qualche libreria che non dice solamente "Vabbè ma chi è questo, perché devo tenere il suo libro?"